L'osteria di Buja

[MTB] TECNICA - Freni V-Brake, il freno a tiraggio laterale

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view post Posted on 29/8/2006, 13:45




I moderni V-brake, oggi utilizzati sulle MTB di tutte le classi e su moltissime ibride, hanno, grazie al rapporto di leva favorevole, un potere frenante nettamente superiore ai vecchi Cantilever.

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L'intero impianto è composto da:

COMANDI FRENO - (anteriore e posteriore), ciascuno costituito da due parti principali: una fissa, collegata al manubrio tramite una fascetta o, in molti casi (Shimano), integrata nel corpo dei comandi cambio-deragliatore; una mobile (leva), connessa alla parte fissa, tramite un perno che ne permette la rotazione.
- Parte fissa. E' dotata di un registro che consente di regolare la tensione del cavo, al fine di avvicinare o allontanare i pattini del freno, dal cerchio. Un secondo sistema di regolazione, permette di variare la distanza leva-manopola, adattandola alle differenti morfologie delle mani.
- Leva. E' dotata di una sede, alla quale si aggancia il terminale a barilotto del cavo di trasmissione e, può essere del tipo lungo, oppure a tre o due dita. Le leve lunghe, equipaggiano generalmente biciclette economiche, poiché, grazie al loro rapporto di leva favorevole (la forza si applica in un punto lontano dal fulcro), sono in grado di compensare l'esigua efficacia degli impianti di bassa gamma. Le leve a due o tre dita, che equipaggiano in genere i modelli di medio ed alto livello, permettono una miglior presa della manopola durante la frenata, sono più leggere e meno ingombranti. In alcuni casi, la leva può essere dotata di un registro, a due o tre posizioni, in grado di variare la progressione della frenata.

CAVO DI TRASMISSIONE - L'efficienza del cavo di trasmissione, è di vitale importanza per garantire un preciso e costante funzionamento al cambio, al deragliatore ed freni meccanici (sono ovviamente esclusi i freni a disco con impianto idraulico).
La sua funzione è quella di trasmettere a questi organi "l'impulso" generato dai relativi comandi, senza provocare inutili attriti.

CORPO FRENO - E' costituito da due corpi distinti, caratterizzati dalla forma quasi rettilinea ed allungata che, durante la frenata, serrano da entrambi i lati il cerchio della ruota.
I corpi del freno anteriore, sono connessi agli appositi perni presenti sulla forcella; quelli v-brakeposteriori, ai perni dei foderi verticali.
Poco al di sopra del punto d'infulcro (sito nella parte inferiore dei corpi), si trova un'asola, nella quale inserire lo stelo del porta pattino; quest'ultimo, si fissa al corpo, tramite una brugola, nella posizione più idonea al tipo di cerchio.
Ciascun corpo, è dotato di una molla di ritorno che lo mantiene distante dal cerchio; questa è dotata di una vite che ne regola la tensione.
E' nell'estremità superiore che i due corpi si differenziano: uno è dotato di un morsetto che blocca il cavo di trasmissione; l'altro, possiede uno snodo, nel quale inserire il guidacavo ricurvo, che funge anche da terminale della guaina.
Il guidacavo, può essere sfilato molto velocemente dalla sua sede, permettendo così di allontanare i corpi freno dal cerchio e rendendo, rapida e semplice, l'operazione necessaria allo smontaggio della ruota. Il tratto di cavo, che unisce i due corpi, è generalmente protetto da un piccolo soffietto di gomma.


IL PATTINO - Il pattino è l'anello terminale della catena che costituisce l'impianto frenante; l'elemento che, spinto dal corpo, entra in diretto contatto col cerchio.
La mescola di gomma con la quale è composto, può essere del tipo per terreni asciutti, oppure, più espressamente dedicata alle condizioni gravose, come la presenza di fango o l'acqua. Le caratteristiche che determinano lo specifico campo d'utilizzo della mescola, sono evidenziate dai fabbricanti, mediante differenti colorazioni di quest'ultima (ad esempio, nera per terreno asciutto, rossa per quello bagnato).
Pattino e portapattino possono costituire un unico elemento indivisibile (il perno filettato del portapattino, è integrato nella mescola stessa), oppure, essere completamente indipendenti e sostituibili singolarmente. In quest'ultimo caso, il pattino è costituito da una semplice striscia di gomma, da incastrare nel portapattino.
Una serie di boccole a semisfera, con rondelle e spessori, consente di posizionare molto liberamente il portapattino sul corpo freno, permettendo di scegliere l'angolazione più corretta, rispetto al cerchio. Il tutto viene bloccato tramite un'unica brugola, avvitata al perno.



Come per tutti gli altri componenti di una bici, la varietà dei materiali e le raffinatezze tecniche adottate, sono i fattori che determinano le differenze di prezzo tra i vari modelli...
Le leve, sono solitamente in alluminio o altra lega leggera, forgiate o con lavorazione CNC. Alcuni fabbricanti optano anche per materiali alternativi (termoplastica o compositi).
Per i corpi freno, la scelta cade quasi esclusivamente sulle leghe d'alluminio, ma, con molte varianti per quanto riguarda il tipo di lavorazione e l'adozione di accorgimenti che ne migliorano la funzionalità: cuscinetti autolubrificanti, meccanismo per l'appoggio parallelo dei pattini, portapattini in titanio ecc.
 
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